Intel, maxi multa da 1,06 miliardi di euro

La Commissione Europea ha inflitto mercoledì una maxi multa da 1,06 miliardi di euro alla Intel, per aver messo in atto strategie commerciali illegali.
La Commissione in una nota spiega che “ha ritenuto che Intel abbia fatto ricorso a due specifiche forme di pratiche illegali. Primo, Intel ha dato sconti integralmente o parzialmente occulti a fabbricanti di computer a condizione che le acquistassero la totalitá o la quasi totalitá dei processori x86 di cui avevano bisogno.
Intel ha inoltre effettuato pagamenti diretti in favore di un grande distributore a condizione che questo vendesse esclusivamente computer dotati di processori x86. Questi sconti e pagamenti hanno effettivamente impedito ai clienti, e, in fin dei conti, ai consumatori, di rivolgersi a prodotti alternativi. Secondo, Intel ha effettuato pagamenti diretti ai produttori di computer per fermare o ritardare il lancio di prodotti specifici che contengono concorrenti alle CPU x86 e per limitare i canali di vendita a disposizione di questi prodotti. La Commissione ha ritenuto che queste pratiche costituivano da parte di Intel abuso di posizione dominante nel mercato dei processori x86, che hanno danneggiato i consumatori in tutto lo Spazio economico europeo. Riducendo la capacità dei concorrenti di competere le azioni della Intel hanno indebolito la concorrenza e l’innovazione”.
Il commissario europeo alla Concorrenza Neelie Kroes ha dichiarato che “Intel ha danneggiato milioni di consumatori europei agendo deliberatamente per tenere i concorrenti fuori del mercato dei microprocessori per computer per molti anni. Una violazione così grave e prolungata delle norme antitrust non può essere tollerata”.
Questa sanzione giunge dopo una inchiesta che è durata ben 9 anni. La multa dovrà essere pagata entro 3 mesi e finirà nelle casse europee, ma Intel ha già annunciato che presenterà ricorso entro 60 giorni alla Corte europea di giustizia.
La multa comminata alla Intel supera ampiamente quella inflitta alla Microsoft nel febbraio dello scorso anno.

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