News a pagamento, solo 35 abbonati in tre mesi per Newsday

Negli ultimi mesi vi è stata una grande discussione sulla possibilità, avanzata da alcuni editori (il più attivo in questo senso sembra Rupert Murdoch), di rendere a pagamento i siti di informazione.
Questo anche in seguito alle pessime notizie sul fronte delle vendite dei giornali in formato cartaceo e alla crisi economica in atto, che hanno messo in crisi molti giornali anche importanti, come il New York Times.
Nella questione è stato coinvolto anche Google, che in Italia ha visto aprire nei suoi confronti una istruttoria da parte dell’antitrust in seguito ad una segnalazione della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), per via del servizio Google news Italia. In seguito Google per venire incontro alle esigenze degli editori ha deciso di concedere la possibilità agli editori di limitare il numero di accessi gratis, provenienti dai servizi Google (come Google News), alle pagine web dei loro giornali.
Secondo alcune indiscrezioni il New York Times sarebbe intenzionato, a partire dal 2011, di rendere a pagamento l’accesso agli articoli sul suo sito internet.

Vi erano comunque dei grandi dubbi sulla risposta degli internauti al passaggio dal “modello tutto free” al “modello tutto (o quasi) a pagamento”. Cioè se e quanti lettori, abituati a leggere gratuitamente gli articoli sui siti di informazione o comunque a trovare gratuitamente le notizie sui siti internet, avrebbero poi effettivamente sottoscritto degli abbonamenti per poter leggere gli articoli sui siti dei giornali.

Il Newsday, quotidiano americano distribuito nella zona di New York, ha fatto il grande passo e ha reso disponibile a pagamento gli articoli sul suo sito internet. Cliccando sul link ad un articolo si va ad una pagina in cui vi è solo la parte iniziale (qualche riga) dell’articolo. Per poter leggere il resto dell’articolo è necessario sottoscrivere un abbonamento.

Purtroppo per il quotidiano americano però in tre mesi solo 35 persone hanno sottoscritto un abbonamento. Newsday sostiene che il basso numero di abbonati è spiegabile con il fatto che gli abbonati al giornale in formato cartaceo hanno accesso agli articoli sul sito web, e anche gli abbonati ad una Tv via cavo (sempre di proprietà dell’editore di Newsday) hanno accesso agli articoli sul sito web.
Comunque sia questo certo non è un precedente incoraggiante per gli altri editori.

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