Usa, 45 milioni di poveri

La crisi economica continua a colpire pesantemente gli Usa, secondo i risultati dell’ultimo censimento (relativo all’anno 2009) che sono stati anticipati dall’Associated Press il tasso di povertà negli Usa ha subìto un brusco aumento.
Su una popolazione di 307 milioni di persone ben 45 milioni, pari a circa il 15% della popolazione (ovvero un americano su sette), vive al di sotto della soglia di povertà.
Il tasso di povertà nel 2009 è aumentato dell’1.8% rispetto al precedente 13.2% del 2008. Questo è il più alto incremento annuale a partire dal 1959, da quando cioè si è cominciato a raccogliere questi dati. Per trovare un incremento annuale così alto bisogna tornare al 1980 durante la crisi energetica.
Il massimo storico del tasso di povertà è stato pari al 22.4% nel 1959, il primo anno in cui il governo Usa ha iniziato a monitorare la povertà. Il minimo storico è stato pari all’11.1% nel 1973 dopo che l’allora presidente Johnson lanciò la guerra alla povertà, ma da allora ha oscillato nel range 12-14%.
Nel 2008 il governo federale ha impostato la soglia di povertà a 22.025 $ (pari a circa 17 mila euro) l’anno per una famiglia costituita da quattro persone, e a 10.830 $ procapite.
Tra la popolazione in età lavorativa, 18-64 anni, ci si attende un tasso di povertà del 12.4%. Il tasso di povertà infantile dovrebbe passare dal 19% del 2008 ad oltre il 20% del 2009.

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