Scoperta la “massa mancante” dell’Universo

Una studentessa di ingegneria aerospaziale che lavorava come stagista con una borsa di studio all’Università Monash di Melbourne, Amelia Fraser-McKelvie, di 22 anni, è riuscita ad individuare la “massa mancante” dell’Universo.
Come spiega il suo relatore, Kevin Pimbblet, della Scuola di Fisica

Si pensava da un punto di vista teorico che nell’universo dovesse esserci circa il doppio della massa, rispetto a quella che è stata osservata. Si riteneva che la maggior parte di questa massa mancante dovesse essere situata in strutture cosmiche di grande scala fra i gruppi di galassie, chiamate filamenti. Gli astrofisici ritenevano che la massa fosse di bassa densità ma alta di temperatura, attorno al milione di gradi Celsius. In teoria quindi avrebbe dovuto essere osservabile sulle lunghezze d’onda dei raggi X. La scoperta di Fraser-McKelvie ha dimostrato che l’ipotesi era corretta

Il professor Pimbblet ha sottolineato come la ricerca della “massa mancante” ha impegnato i vari studiosi per decenni mentre la Fraser-McKelvie in soli 90 giorni è riuscita ad individuare i filamenti esaminando dei dati precedentemente raccolti da altri suoi colleghi.

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